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Joseph & Johannes

  • Sabato 14 gennaio 2023

  • Teatro Oratorio Don Orione – Arnesano

  • Misia Iannoni Sebastianini, violino
    Mario Filippo Calvelli, violino
    Danilo Rossi, viola
    Ludovica Rana, violoncello
    Francesco Marra, pianoforte
    Massimo Spada, pianoforte

Programma

J. Brahms Sonata n. 1 in mi minore per violoncello e pianoforte, op. 38
Allegro non troppo
Allegretto quasi Menuetto e Trio
Allegro
J. Haydn Concerto in re maggiore per pianoforte ed orchestra, Hob:XVIII:11
Vivace
Un poco Adagio (la maggiore)
Rondo all’Ungarese. Allegro assai
J. Brahms Quartetto per pianoforte n. 1 in sol minore, op. 25
Allegro
Intermezzo. Allegro ma non troppo e Trio: Animato
Andante con moto
Rondò alla Zingarese. Presto

Curriculum

MISIA IANNONI SEBASTIANINI, violino

Nata a Roma nel 1997, si è diplomata presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore e nel 2018 ha ottenuto la laurea di secondo livello in musica da camera presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma con votazione 110, lode e menzione. Deve la sua formazione violinistica ai Maestri M. Fiorini, O. Semchuk, K. Milas e P. Berman, e si è perfezionata con M. Quarta, F. Aio, D. Schwarzberg, M. Sirbu, N. Prishepenko e A. Moccia.  Attualmente frequenta l’ Hochschule für Musik di Basilea, sotto la guida di Rainer Schmidt, con il sostegno della Associazione De Sono.  Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, tra i quali Luigi Nono, Dinu Lipatti, Premio Crescendo, svolge un’intensa attività concertistica.  È stata chiamata da Bruno Giuranna come membro di giuria del Concorso per quartetto d’archi “Premio Farulli” 2020. Suona un violino F. Guadagnini del 1928. È membro fondatore del Quartetto Werther – vincitore del Premio F. Abbiati” – Premio “A. Farulli” 2020  –  con il quale svolge una intensa attività concertistica presso importanti istituzioni.

MARIO FILIPPO CALVELLI, violino

Nato a Bari, sotto la guida di Francesco Sabato ha conseguito il Diploma di II Livello presso il Conservatorio di Lecce con il massimo dei voti e menzione. Si è perfezionato con Franco Mezzena, Stefano Pagliani e Massimo Quarta. Ha all’attivo diversi recital e concerti di musica da camera in duo col pianoforte e quintetto d’archi presso associazioni concertistiche italiane, tra cui Amici della Musica ‘Arcangelo Speranza’, Music Art Project Paestum, Teatro Bibiena-MantovaMusica. Prende parte a numerose produzioni con Orchestra di Lecce e del Salento, Orchestra ‘Maderna’ di Forlì, ICO ‘Magna Grecia’, Young Musicians European Orchestra di Ravenna, Orchestra della Città Metropolitana di Bari, Orchestra Nazionale dei Conservatori Italiani, sotto la guida di direttori come Donato Renzetti, Gianluigi Gelmetti, Luigi Piovano, Nir Kabaretti, Maxime Pascal, collaborando con Anna Tifu, Francesca Dego, Enrico Dindo, Roman Kim, Lucas Debargue, Ildebrando D’Arcangelo, Bruno Canino, Marco Rizzi e Ilya Grubert.

DANILO ROSSI, viola

Allievo di alcuni tra i più importanti Maestri di viola e di musica da camera, Danilo Rossi si diploma a 19 anni con il massimo dei voti e lode, ma già dall’età di 16 anni si mette in luce, vincendo il suo primo Concorso Internazionale. Appena diplomato supera il concorso per Prima Viola Solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, ruolo che ha ricoperto fino a Gennaio 2022. Nella storia del Teatro milanese è stato il più giovane strumentista ad aver ricoperto tale ruolo. Da quel momento la carriera di Danilo Rossi sarà costellata da una serie di incontri, concerti, festival, recitals che lo porteranno in giro per il mondo, esibendosi nei più importanti Teatri e Sale da Concerto. ​Danilo Rossi ha spaziato innumerevoli volte nei generi musicali anche i più lontani tra di loro. Ecco quindi che le numerose collaborazioni con grandi artisti dell’ambito jazz o pop hanno fatto di Danilo Rossi un esempio unico di come sia possibile vivere la musica nella sua completezza, senza nessuna barriera. ​Da sempre aperto alle più diverse esperienze, ha al suo attivo numerosi incontri con attori, scrittori, poeti che lo hanno portato ad esibirsi negli ambienti più diversi: dalle carceri ai boschi del Trentino, dalle paludi dello Sri Lanka ai Teatri Off delle periferie. ​Grazie ai grandi Maestri con cui ha studiato e agli importanti incontri artistici nei suoi oltre trent’anni di carriera, Danilo Rossi ha potuto acquisire certezze musicali ed umane, tali da far raggiungere straordinari risultati ai moltissimi studenti che hanno avuto la costanza di seguirlo.

LUDOVICA RANA, violoncello

Nata nel 1995 in una famiglia di musicisti, Ludovica ha precocemente intrapreso l’attività come solista, esibendosi sia in recital presso importanti società concertistiche come la Società dei Concerti di Milano, Cremona Mondo Musica, Fazioli Concert Hall, Accademia Filarmonica di Messina, Varignana Music Festival, I concerti del Quirinale, Festival Classiche Forme,  sia come solista con diverse orchestre come l’Orchestra ICO di Lecce, l’Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Sinfonica Siciliana. Numerose sono poi le collaborazioni, nell’àmbito della Musica da Camera, tra le quali quelle con la sorella Beatrice Rana, Enrico Dindo, Pablo Ferràndez, Giovanni Sollima, Bruno Giuranna, Oleg Kaskiv, Massimo Quarta, Danilo Rossi, Alessandro Taverna, Pavel Vernikov. Diplomatasi in Violoncello nel 2014 con il massimo dei voti e la lode presso l’Istituto Musicale “Giovanni Paisiello” di Taranto, Ludovica deve anche la sua formazione al M° Enrico Dindo al M° Giovanni Sollima. Presso l’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia consegue il diploma con il massimo dei voti nel Corso di Perfezionamento di Musica da Camera sotto la guida del M° Carlo Fabiano. Dal 2018 è Direttrice Artistica della Stagione Concertistica Sfere Sonore e di Sistema Musica Arnesano nella sua città Arnesano (Le). Suona un violoncello Claude Augustin Miremont del 1870.

FRANCESCO MARRA, pianoforte

Nasce a Lecce il 14 dicembre 2012. Figlio d’arte, in tenerissima età comincia a studiare musica e batteria con suo padre, Antonio Marra. All’età di 4 anni intraprende lo studio del pianoforte e delle tastiere, sotto la guida del M° Giovanni Marzo presso le Officine Musicali di Salve. Dal 2021 prosegue gli studi del pianoforte classico con il celebre Maestro barlettano Pasquale Iannone. A giugno di quest’anno consegue con lode la certificazione di Materie Musicali di Base  presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, sotto la guida del M° Maria Pina Solazzo e la certificazione Grade 8 Keyboards del Trinity College London. Ha vinto diversi primi premi assoluti in vari concorsi pianistici nazionali e internazionali, tra i quali il “Premio Crescendo Città di Firenze”, il “Premio Speciale Don Enrico Smaldone” di Angri e ha conquistato l’oro al “London Youth Piano Competition Venue”, unico italiano in concorso con altri 29 giovanissimi pianisti di tutto il mondo.

MASSIMO SPADA, pianoforte

Si esibisce regolarmente sia in recital solistici, dove spesso le sue scelte di repertorio, oltre ad abbracciare classici, si spingono alla ricerca delle opere di autori meno conosciuti o frequentati quali Albéniz, Castelnuovo-Tedesco, Catoire, Medtner, Villa-Lobos o Barber, sia in formazioni da camera quali il duo e il trio. Fra i musicisti con cui ha collaborato si menzionano Beatrice Rana, Andrea Obiso, Andrea Oliva, Roberto González-Monjas, David e Diego Romano. La sua intensa attività concertistica l’ha portato a esibirsi in moltissimi festival all’estero e in tutta Italia, come a Roma, Al Parco della Musica, Torino, all’interno del Festival MiTo, ad Assisi nell’occasione dei “Festival Internazionali per la Pace”, all’interno della “Sagra Malatestiana” a Rimini, e in altre prestigiose rassegne musicali a Venezia, Padova, Bologna, Cuneo, Matera, La Spezia, Sulmona, Catania, Siracusa, Campobasso, Aosta. Svolge un’intensa attività didattica: è docente di pianoforte presso il Conservatorio Morlacchi di Perugia, e dal 2020 insegna a Roma presso Avos Project, scuola di cui è uno dei fondatori e direttori artistici.

Note di Sala

Eraldo Martucci
Nell’intima cornice di “casa Schumann” trovò accoglienza un altro genio del romanticismo tedesco, Johannes Brahms, il cui talento apparve nel 1853, anno del loro incontro, come una rivelazione in grado, nelle parole che Robert usò nell’articolo “Nuove vie” dedicato appunto a Brahms, «di dar voce in maniera ideale alla più alta espressione del tempo…già perfettamente compiuta, come Minerva uscì armata di corazza dalla testa di Crono».
Se tralasciamo le tre sonate violinistiche andate perdute o distrutte dall’autore, la Sonata in Mi per violoncello e pianoforte op. 38 costituisce la prima partitura di Brahms pienamente compiuta per duo strumentale non omogeneo. Abbozzata nel 1862, fu completata definitivamente solo tre anni dopo. Il fascino di questo brano si ritrova nei temi plastici e fervidi e nella trama formale chiara, priva di lungaggini e capace di imprimersi immediatamente nella memoria.
Il Quartetto per pianoforte n. 1 in sol minore, op. 25, scritto da un Brahms non ancora trentenne, è il primo dei tre concepiti per organico di violino, viola, violoncello e pianoforte. La prima esecuzione pubblica di questo capolavoro avvenne ad Amburgo il 16 novembre 1861 con Clara Schumann al pianoforte. In questo brano le idee non emergono per forza illustrativa ma, piuttosto, grazie a un’elaborazione analitica che ingigantisce i materiali lasciando comunque intatta la compattezza della struttura.
Fra i concerti per strumento a tastiera composti da Haydn, il Concerto in re maggiore per fortepiano o clavicembalo Hob: XVIII: 11, scritto probabilmente nel 1782 (poco prima dunque dell’esplosione dei Concerti di Mozart sulla scena viennese), ha sempre goduto di una meritata popolarità per la freschezza melodica, la chiara architettura e la raffinatezza delle armonie.

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