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Ai capricci della sorte

  • Sabato 29 ottobre 2022 ore 19:30

  • Teatro Oratorio Don Orione – Arnesano

  • Daniela Pini, mezzosoprano
    Maurizio Leoni, baritono
    Vincenzo Rana, pianoforte

Programma

PRIMA PARTE
W. A. Mozart Là ci darem la mano
da “Don Giovanni” (duetto)
G. Rossini Una voce poco fa
da “Il Barbiere di Siviglia” (mezzosoprano
G. Verdi Pietà, rispetto, amore
da “Macbeth” (baritono)
G. Puccini Intermezzo
da “Manon Lescaut” (pianoforte solo)
G. Donizetti Sol adoré de la patrie
da “Dom Sébastien” (mezzosoprano)
G. Puccini Questo amor vergogna mia
da “Edgar” (baritono)
G. Rossini Ai capricci della sorte
da “L’Italiana in Algeri” (duetto)
SECONDA PARTE
G. Donizetti Udite o rustici
da “L’Elisir d’amore” (baritono)
C. Saint-Saens Mon coeur s’ouvre à ta voix
da “Samson et Dalila” (mezzosoprano)
G. Verdi Cortigiani, vil razza dannata
da “Rigoletto” (baritono)
G. Bizet Seguedille
da “Carmen” (mezzosoprano)
G. Rossini Dunque io son
da “Il Barbiere di Siviglia” (duetto)

Curriculum

DANIELA PINI, mezzosoprano
Laureata presso l’Università di Bologna in Lettere Moderne, con tesi in storia della musica e successivamente in Beni Culturali, col massimo dei voti, ha studiato canto con il M° Angelo Bertacchi.
La duttilità vocale di Daniela Pini le permette di spaziare tra diversi stili che vanno dalla musica barocca alla musica contemporanea ed ha in repertorio oltre 70 titoli. Tra i numerosi ruoli che l’hanno vista protagonista citiamo Angelina ne La Cenerentola di Rossini (tra gli altri Opera Theatre di Seattle USA, Cartagena Colombia, Opera di Francoforte, Comunale di Bologna, Verdi di Trieste, Lirico di Cagliari, Teatro Regio di Torino); Cherubino ne Le nozze di Figaro (Suntory Hall Tokyo), Alcina ne L’Orlando furioso di Vivaldi (Opera di Francoforte, Champs Elisée Parigi, Budapest, Barbican Hall Londra), Romeo ne I Capuleti e Montecchi di Bellini (Filarmonico di Verona), Isabella ne L’Italiana in Algeri di Rossini (Comunale di Bologna, Regio di Torino, Verdi di Trieste), Dorabella nel Così fan tutte di Mozart (tra gli altri New National Theatre di Tokyo), Clarice ne La pietra del paragone di Rossini (Regio di Parma), Melibea ne Il viaggio a Reims di Rossini (La Monnaie di Bruxelles) e molti altri. Il suo repertorio sacro comprende, tra i più famosi, il Salve Regina di N. Porpora, lo Stabat Mater e il Salve Regina di G.B. Pergolesi, la Petite Messe Solennelle e lo Stabat Mater di G. Rossini, il Requiem di W. A. Mozart e la Missa solemnis in re maggiore di L. Beethoven, il Messiah di G. F. Handel, lo Stabat Mater e il Gloria di A. Vivaldi, Stabat Mater di A. Dvorak..
Ha lavorato con direttori quali R. Muti, R. Abbado, Y. Temirkanov, D. Oren, E. Pidò, D. Renzetti, R. Frizza, P. Arrivabeni, K. Martin, J.C. Casadeus, C. Scimone, A. Battistoni, N. Luisotti, J.C. Spinosi, A. Marcon, M. Mariotti, D. Callegari, G. Noseda, P. Carignani, G. Sagripanti, D. Rustioni, R. Alessandrini, T. Ringborg, S. Scapucci, F. Lanzillotta, G. Carella, K. Jarvi, O. Dantone.
Ha lavorato con registi quali G. Vick, G. Lavia, D. Fo, L. Wertmuller, E. Scola, P. L. Pizzi, M. Gasparon, D. McVicar, L. Ronconi, H. De Ana, I. Brook, D. Michieletto, J. Font.
Recentemente ha calcato i palcoscenici del Teatro Costanzi di Roma, del Bayerische Staatsoper di Monaco e ha rappresentato l’Italia nel concerto di apertura del 18° Festival delle arti presso il National Centre For the Performing Arts di Pechino.
È stata diretta dal M° O. Dantone ne l’Orfeo di Monteverdi al Teatro Alighieri di Ravenna, con la regia di P. L. Pizzi.
Si è esibita, riscuotendo grande successo, al Musikverein di Vienna e al Bunka Kaikan di Tokyo diretta dal M° Riccardo Muti.
È ospite fissa di numerosi Festival Internazionali e collabora frequentemente con gruppi orchestrali quali I Cameristi della Scala e I Solisti Veneti.

MAURIZIO LEONI, baritono
Baritono, si è diplomato con lode nella classe cantanti all’Accademia Filarmonica Bolognese e al Conservatorio G. B. Martini della stessa città.
Finalista al Concorso As.Li.Co. e Menzione Speciale alla finale del Concorso Internazionale di Adria, vincitore della VI edizione del Concorso A. Lazzari di Genova e primo premio assoluto alla rassegna di musica da camera D. Caravita. Ha debuttato in varie opere fra le quali Il campanello di G. Donizetti alla Fondazione Walton di Ischia, Il Turco in Italia e Matilde di Shabran di G. Rossini al Rossini Festival di Wildbad (Germania), La Bohème di G. Puccini al Teatro Civico di Taegu in Corea del Sud, Carmen al Teatro Verdi di Pisa. Artista eclettico ha al suo attivo anche esperienze nell’operetta (La vedova allegra, Il paese del sorriso),di musica contemporanea (prima assoluta de La Victoire de Notre Dame di F.Angius, dell’Aterforum di Ferrara, prima italiana di Gesualdo considered as a murder di L. Francesconi, 8 songs for a mad King di Peter Maxwell Davis al T. Regio di Torino ed al Festival del Cervantino – Messico,  Messer Lievesogno e la porta chiusa di C. Galante) e di prosa (L’impresario delle Smirne per il Teatro Stabile di Torino) e regia (Don Giovanni di V. Righini al Belcanto Festival di Dordrecht). E’ componente stabile del Divertimento Ensemble di Milano, del Notschibikitschi Ensemble -originale formazione da camera composta da tre voci e tre clarinetti- e del Gruppo Erlebnis col quale tra l’altro ha eseguito Das Lied von der Erde di G. Mahler ed ha inciso per la Radio Svizzera Italiana Serenade op.24 di A. Schönberg. Vari Artisti hanno contribuito alla sua formazione operistica e cameristica: Ulla Casalini, Dorothy Dorow , Claudio Desderi , William Matteuzzi. Nelle ultime stagioni  lo abbiamo visto a Torino in Die Teufel von Loudon di K.Penderecki e in Wozzeck di Manfred Gurlitt, ed al Teatro Comunale di Bologna in Salomé di R. Strauss con la direzione di Daniele Gatti, ne La scala di seta di Rossini con la direzione di Claudio Desderi all’Opéra Comique a Parigi e al Teatro Valli di Reggio Emilia, al Teatro dell’Opera di Roma in Romanza, Leporello nel Don Giovanni con la direzione di J.C. Malgoire.
Tra gli  impegni più recenti L’equivoco stravagante di Rossigni al Festival di Strasburgo diretto da A. Zedda e Figaro ne Il Barbiere di Siviglia con la direzione di G. Carella, Boheme a Catania e Tokyo diretto da D. Renzetti e sempre a Catania Il Prigioniero di Dallapiccola col M° Zoltan Pesko.

VINCENZO RANA, pianoforte
si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari sotto la guida del M° Giuseppe Domenico Binetti. Ha studiato successivamente con Rodolfo Caporali a Roma e Lanciano, con Pierluigi Camicia a Bari e con Aldo Ciccolini nel corso triennale presso l’Accademia Internazionale “L. Perosi” di Biella. Finalista al Concorso di Musica Moderna “Cata ed Ernesto Monti” di Trieste, 3° premio al Concorso “Schumann-Young Chang”, finalista con diploma di merito allo “Speranza” di Taranto, 3° classificato al “Premio Rendano” di Roma, 2° premio al Concorso “E. Porrino” di Cagliari, è stato anche semifinalista al Concorso Internazionale di Ginevra (CIEM) nel 1991 e unico italiano semifinalista al Concorso Internazionale “Maria Canals” di Barcellona nel 1993. Da più di un ventennio ha accostato all’ attività solistica fino a diventarne preponderante, quella di “collaboratore al pianoforte” e “direttore musicale di palcoscenico” per diversi Teatri di tradizione e Festival: Teatro Petruzzelli  di Bari, con le sue storiche tournée, Teatro V. Emanuele di Messina, Teatro Verdi di S. Severo, Teatro Cilea di Reggio Calabria, Politeama Greco di Lecce, Festival della Valle d’Itria di Martina Franca (Ta), Opera Giocosa di Savona, Wexford Opera Festival in Irlanda.  Con il Teatro Petruzzelli ha effettuato tournée in Egitto (Il Cairo) con “Aida” e in Francia   (Lille)   con “Madama Butterfly”.   Ha eseguito “Tosca” in forma di concerto e l’ anno successivo “Madama Butterfly” in due tournée negli Emirati Arabi (Abu Dhabi e Dubai). Insegna Lettura della Partitura presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce; è docente presso l’Accademia Internazionale Paolo Grassi di Martina Franca.

Note di Sala

Oltre quattro secoli di vita, ma nella memoria collettiva è l’Ottocento a essere considerato, a buon diritto, il secolo del melodramma. Preromantico, romantico o postromantico, inglobò nel proprio sentire il “Don Giovanni” di Mozart”, andato in scena per la prima volta il 29 ottobre 1787 a Praga. Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini (20 febbraio 1816) è ancora oggi così popolare grazie ad alcune arie come “Una voce poco fa”. Accolta da Stendhal come “la perfezione del genere buffo”, anche l’“Italiana in Algeri” (22 maggio 1813) contiene romanze memorabili come “Ai capricci della sorte”. Gaetano Donizetti era molto amato a Parigi, dove scrisse nel 1843 lo spettacolare grand-opéra “Dom Sébastien”, ma è universalmente noto per “L’elisir d’amore”, andato in scena il 12 maggio 1832 a Milano. La sola, autentica voce che possa definirsi “verdiana” è quella del baritono, alla quale Giuseppe Verdi ha dedicato arie e opere memorabili come “Pietà, rispetto, amore” dal “Macbeth”, e “Cortigiani, vil razza dannata” dal “Rigoletto”. Se l’esordio di Giacomo Puccini nel 1884 con “Le Villi” fu accolto favorevolmente, la prima assoluta di “Edgar” alla Scala, il 21 aprile 1889, non fece molta impressione nonostante l’originalità di alcune pagine come l’aria “Questo amor vergogna mia”. La sua grandezza emerse però l’1 febbraio 1893 a Torino con “Manon Lescaut”, opera che contiene una stupenda pagina sinfonica come lo struggente Intermezzo.
Di rilievo è pure l’Ottocento francese con alcuni capolavori come “Samson et Dalila” di Camille Saint-Saëns, al debutto il 2 dicembre 1877, mai uscito dal repertorio anche grazie alla bellissima romanza “Mon coeur s’ouvre à ta voix”. Ma la palma della celebrità spetta alla “Carmen” di Bizet (3 marzo 1875). Bellissima la “Séguedille” che chiude il primo atto: una “danza” insinuante, sensuale e, se possibile, ancora più sessualmente allusiva dell’“Habanera” d’esordio.

   Eraldo Martucci

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