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“Note” poco note

  • Sabato 04 marzo 2023

  • Teatro Oratorio Don Orione – Arnesano

  • Fabiola Tedesco, violino
    Ludovica Rana, violoncello
    Martina Consonni, pianoforte

Programma

Amy Beach Piano Trio Op. 150
Allegro
Lento espressivo
Allegro con brio
Clara Wieck Piano Trio in sol minore Op. 17
Allegro moderato
Scherzo. Trio
Andante
Allegretto

Curriculum

Fabiola Tedesco, violino

Si diploma in violino con il massimo dei voti, lode e menzione speciale presso il Conservatorio di Torino sotto la guida di Sergio Lamberto. Prosegue poi gli studi presso il Vorarlberger Landeskonservatorium (Austria) e presso l’Accademia Perosi di Biella nella classe di Rudens Turku, e attualmente si perfeziona con Natalia Prischepenko presso l’Hochschule für Musik “Carl Maria von Weber” di Dresda. È vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, tra cui “Rassegna Nazionale d’Archi” di Vittorio Veneto e il Premio “Maura Giorgetti” della Filarmonica della Scala.  Nel 2021, è stata l’unica italiana tra i 14 violinisti selezionati per le fasi live del concorso ARD di Monaco di Baviera. Si esibisce con successo nelle più prestigiose sale europee e sudamericane, ospite, tra gli altri, di festival come “Ravello Festival”, “MITO”, “Polincontri”, “Da Firenze all’Europa”, Palazzo Pitti (Firenze), “Mozartfest Würzburg”, “Talente im Funkhaus” della ORF, VP Bank Festival di Bad Ragaz (CH), Festival Europeo de Solistas di Caracas. In veste di solista, si è esibita con l’ Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, la Sinfonieorchester Liechtenstein, la Kiev Radio Philharmonic Orchestra, l’Orchestra UniMi, l’Orchestra della Hochschule für Musik di Dresda, la OSUAT (Messico), sotto la guida di direttori come W. Marshall, V. Sheiko, J.J. Maldonado, A. Gonzales. In qualità di camerista si è esibita con illustri musicisti quali Giovanni Sollima, Alessandro Carbonare, Gloria Campaner, Martin Owen. Dall’autunno 2022 e per la stagione in corso, ha assunto il ruolo di sostituto spalla presso la Gürzenich- Orchester di Colonia. Suona un violino Goffredo Cappa costruito nel 1690.

Ludovica Rana, violoncello

Nata nel 1995 in una famiglia di musicisti, Ludovica ha precocemente intrapreso l’attività come solista, esibendosi sia in recital presso importanti società concertistiche come la Società dei Concerti di Milano, Cremona Mondo Musica, Fazioli Concert Hall, Accademia Filarmonica di Messina, Varignana Music Festival, I concerti del Quirinale, Festival Classiche Forme,  sia come solista con diverse orchestre come l’Orchestra ICO di Lecce, l’Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra Sinfonica Siciliana. Numerose sono poi le collaborazioni, nell’àmbito della Musica da Camera, tra le quali quelle con la sorella Beatrice Rana, Enrico Dindo, Pablo Ferràndez, Giovanni Sollima, Bruno Giuranna, Oleg Kaskiv, Massimo Quarta, Danilo Rossi, Alessandro Taverna, Pavel Vernikov. Diplomatasi in Violoncello nel 2014 con il massimo dei voti e la lode presso l’Istituto Musicale “Giovanni Paisiello” di Taranto, Ludovica deve anche la sua formazione al M° Enrico Dindo al M° Giovanni Sollima. Presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia consegue il diploma con il massimo dei voti nel Corso di Perfezionamento di Musica da Camera sotto la guida del M° Carlo Fabiano. Si è formata inoltre con illustri violoncellisti come Conradin Brotbek, Michael Flaksman, Johannes Goritzki, Antonio Meneses presso l’Accademia Chigiana di Siena, Frans Helmerson presso l’Accademia di Montepulciano, Antonio Mosca, Asier Polo, Troels Svane, Rafael Wallfish. Dal 2018 è Direttrice Artistica della Stagione Concertistica Sfere Sonore e di Sistema Musica Arnesano nella sua città Arnesano (Le). Suona un violoncello Claude Augustin Miremont del 1870.

Martina Consonni, pianoforte

Nata a Como nel 1997, può già vantare un diploma in pianoforte conseguito a quattordici anni con il massimo dei voti e la lode, un debutto con l’orchestra a dieci anni, più di 55 primi premi in concorsi nazionali e internazionali e un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, sia come solista che in formazioni cameristiche.vVincitrice del “Premio Casella” al prestigioso concorso “Premio Venezia”, ha tenuto recital solistici in tutto il mondo, si ricordano quelli a Palazzo Marino a Milano, alla Sala Mozart dell’Accademia Filarmonica di Bologna, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, al Museo Debussy di Parigi, alla St. Stephen Church di New York e alla Royal Albert Hall di Londra. Si è esibita in diversi festival cameristici in tutto il mondo tra i quali il Kronberg Academy Festival, Mantova Trame Sonore, Imola Summer Festival collaborando con numerosi strumentisti tra cui Steven Isserlis, Enrico Dindo, Enrico Bronzi, Francesca Dego, Daniel Palmizio e Francesco Dillon. Dopo aver ottenuto il Master in Musica da Camera a Santa Cecilia, il Diploma dell’Accademia di Imola con il Maestro Enrico Pace e il Master solistico presso l’Hochschule di Hannover sotto la guida di Arie Vardi, attualmente si perfeziona nella prestigiosa classe di Sir Andreas Schiff presso la Kronberg Academy.

Note di Sala

Eraldo Martucci

Una ricerca fatta solo quattro anni appurò che tra il 2018 e il 2019 solo 76 concerti di musica classica su 1445 hanno incluso almeno un pezzo femminile: ancora oggi il mondo della composizione è il più misogino che esista. Certo, non sono mancate le eccezioni come la figura assolutamente moderna della compositrice e concertista Clara Wieck, musa ispiratrice e moglie di Robert Schumann. Due tra le personalità più brillanti e ossessive dell’Ottocento, che espressero esemplarmente l’anima e le forme di un’epoca unica nella storia del vecchio Continente.
Scorrendo la sua produzione, che comprende 23 numeri (ma due non sono attribuiti), alcuni Lieder non inclusi nelle raccolte ufficiali e una Sonata in Sol per pianoforte rimasta a lungo inedita, ci si rende perfettamente conto della sua genialità e della perfetta padronanza dell’armonia e del contrappunto. Come si evince nel Trio in sol minore Op. 17 per pianoforte, violino e violoncello del 1846, splendido brano in quattro movimenti dal forte sapore lirico ed espressivo.
Di grande interesse è anche la figura della pianista e compositrice americana Amy Marcy Cheney Beach, nata il 5 settembre 1867 a Henniker (New Hampshire) e morta il 27 dicembre 1944 a New York. Musicalmente elaborò in maniera assolutamente originale uno stile vicino alle teorie di Skrjabin e Wagner, senza dimenticare Debussy e Rachmaninov, con una profonda conoscenza del contrappunto e dell’armonia, e con l’utilizzo di brevi dissonanze seppur ancora embrionali.
Il Piano Trio Op. 150 risale al 1938. Ci sono ancora reminiscenze dello stile francese nel primo movimento – specialmente di Franck, Debussy e persino di Ravel – ma i due successivi movimenti usano ritmi e melodie simili al folk degli indigeni americani, con particolari allusioni alle sonorità di due canti popolari Inuit, gli aborigeni dell’Alaska: “The Returning Hunter” e “Song of a Padlimio”.

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